Nel 1967 Miroslava Hajek, studentessa iscritta all’Universita di Brno (Cecoslovacchia), conosce Bruno Munari ricevendo dall’artista documentazione sul suo lavoro.
In seguito agli eventi legati alla “Primavera di Praga” Miroslava Hajek, conseguita la laurea in storia dell’arte, si trasferisce a vivere in Italia e fonda a Novara nel 1970 lo studio “UXA Centro d’Arte Contemporanea”.
In quegli anni Bruno Munari le propone di specializzarsi nell’analisi critica del suo lavoro artistico.
Per trent’ anni condivide con l’artista il progetto di una collezione ragionata, strutturata in modo cronologico, composta da pezzi storici poeticamente rilevanti scelti in accordo con l’artista.
Con il maestro condivide le finalità principali della raccolta:
- evidenziare la coerenza tematica, la continuità e le connessioni tra opere di vario tipo, appartenenti a ricerche in apparenza distinte o lontane temporalmente fra loro, in modo da delineare percorsi di lettura unitari per temi, evitando l’errore di una superficiale segmentazione del suo lavoro per cicli di opere
- rimediare alla errata considerazione critica del suo lavoro artistico, preservando e mostrando senza confusione con altri generi (didattica, design, graphic design) il suo operare nel campo dell’arte, svolto in completa libertà poetica senza alcun vincolo di progetto
- illustrare l’evoluzione della sua filosofia estetica e smentire i tanti pregiudizi e preconcetti nati attorno alla sua opera artistica
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La collezione è composta da un nucleo numeroso di opere uniche di valore storico ed oltre 100 composizioni pittoriche da proiettare in ambienti dedicati.
Tra le principali opere in collezione si ricordano:
- macchina inutile con guscio di zucca del 1934
- importanti opere futuriste degli anni ’20 e ‘30
- partitura per danza sui trampoli, 1935
- tavola tattile del 1938
- sensitiva del 1940
- ABC Dadà, 21 tavole-collage del 1944
- concavo-convesso del 1947
- macchine aritmiche storiche del 1950
- negativo-positivo, 1950
- brandelli di manifesti trovati in Rue Monsieur le Prince, a Parigi, sopra una staccionata di legno, un poco scoloriti dalla pioggia, 1951
- alta tensione, anni ‘50
- giostra aritmica del 1953
- 100 composizioni pittoriche in vetrini da proiezione, 1950-54
- ambiente con pannello luminoso polarizzato, fine anni ‘50
- fossili del 2000, 1959
- Delega per la realizzazione di una fontana a 5 gocce d’acqua, 1965
- Tetracono a movimento manuale, 1965
- Polariscop a motore, 1966
- messaggi tattili per bambina non vedente, 1976
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Bruno Munari con macchina inutile con guscio di zucca, 1934
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